Continua il braccio di ferro (a distanza) tra Michele Santoro ed il presidente della Rai, Paolo Garimberti dopo l’attacco frontale del giornalista per la conferma di Annozero anche con un compenso minimo di 1 Euro a puntata. La risposta dell’altro contendente non si è fatta attendere (Fonte Adnkronos):
Non facciamo giochini come l’anno scorso queste sono cose serie. Io non ho visto gli accordi. Santoro è uomo Rai e conosce le procedure faccia un progetto e lo presenti al direttore generale, è lei che decide. Voglio dire una cosa su Santoro: Certo dal punto di vista della scenografia non è la stessa condizione, perchè lui aveva un grande studio, un grande pubblico e tutte le telecamere della Rai. Devo dire che questo uso delle telecamere del servizio pubblico per parlare dei suoi contratti non lo condivido, è fuori regola. Ora ho capito perchè ha annullato la conferenza stampa, lì avrebbe avuto un manipolo dei giornalisti, ieri ha parlato ad otto milioni di persone. Io, essendo il presidente della Rai, mi devo accontentare di una conferenza stampa.
Garimberti ha invitato, inoltre, il conduttore a rivelare il contenuto dei loro incontri:
Santoro ha detto che potrebbe rivelare il contenuto dei nostri incontri. Io non temo nulla, anche perchè, che io ricordi, ci siamo incontrati solo due volte. Una volta quando terminò la stagione 2009-2010 venne da me per dirmi quello che voleva fare: io dissi ‘se vuoi fare Annozero io t’aiuto, se vuoi fare qualcosa di diverso, ti aiuto lo stesso’. Lui fece un accordo monetariamente importante con il dg di allora Mauro Masi, che fu anche ratificato dal Cda, poi cambiò idea. Io allora dissi la frase ‘Annozero può cominciare’ e lui la riprese nel corso della trasmissione. Io non temo nulla. Il secondo incontro è avvenuto una settimana fa nell’ufficio del dg Lei. Mi è stato detto che era in corso una trattativa molto riservata e io non sono voluto intervenire. Santoro ha detto che è figlio di un ferroviere, bene anche io sono figlio di un ferroviere, ed è l’unica cosa che mi accomuna a lui. Ha detto che suo padre ha fatto sacrifici, anche mio padre ha fatto sacrifici, e spero che i miei figli stiano meglio di me. Santoro ha cambiato spesso editore, e le liquidazioni pesano sul conto in banca. Io ho fatto solo il giornalista e non ho avuto la possibilità di dare ai miei figli quello che ha potuto dare Santoro.
Ed ha aggiunto:
Il presidente in questa fase non c’entra nulla: forse può entrare in un secondo momento ma non è detto. Lanciare a me la sfida non ha senso, nè ha senso tirarmi per la giacchetta. Io ho rispetto per lavoro mio e degli altri e lavoro va retribuito. Santoro è una star e non può essere retribuito con 1 euro. Il suo contratto va valutato secondo il mercato. Non scherziamo sul lavoro, tutto il resto è demagogia. Come dicevano e francesi ‘per epater le bourgeois’. Io non sono nè bourgeois nè santoriano e non mi faccio ‘epater’.
A favore di Santoro, è scesa in campo il Codacons, che assieme all’Associazione Utenti Radiotelevisivi, ha diffidato il CDA Rai ad accettare l’offerta lanciata ieri dal giornalista. Lo dice Carlo Rienzi, presidente dell’associazione dei diritti dei consumatori:
In un momento di crisi economica come quello attuale, la Rai non può permettersi di perdere un programma che porta milioni di euro di incassi di pubblicità e ascolti elevatissimi, soprattutto ora che il giornalista si è detto pronto a collaborare al costo di 1 euro a puntata. La Rai non può non accettare la sfida, e se la proposta di Santoro di collaborare con l’azienda per un compenso simbolico dovesse rivelarsi una bufala, saranno inevitabili azioni legali a tutela della buona fede dei telespettatori della tv pubblica.