Domani sera, su Rai 1, andrà in onda la finalissima della 54esima edizione del Festival di Castrocaro condotta da Fabrizio Frizzi. Il presentatore ha deciso di raccontare questa nuova avventura professionale sulla pagine di Cinetivu.
Il secondo anno consecutivo alla guida del Festival di Castrocaro. Sei soddisfatto?
Certo. Castrocaro è un impianto che è tornato ad una dimensione importante. Stiamo cercando di proseguire il percorso di rinnovamento iniziato lo scorso anno. Vogliamo dare nuova linfa a questo nuovo corso. Devo ammettere, poi, che i finalisti, che sono stati selezionati durante le tappe in tutta Italia, sono molto forti. Ognuno ha una specifica bravura e capacità, quindi sarà molto difficile per la giuria decidere chi mandare avanti.
Come sarà strutturata la finale?
Abbiamo cercato di dare il massimo dello spazio ai concorrenti, facendo tesoro dell’esperienza dello scorso anno migliorandola, ma non stravolgendola. I ragazzi si presenteranno con dieci canzoni famose che aiuteranno sia il pubblico che la giuria a conoscerli. In virtù dei voti che riceveranno dalla giuria, andranno avanti solo sei di loro i quali si esibiranno con una canzone inedita, riprendendo la tradizione di questo concorso. Di questi la giuria ne sceglierà 2, che si esibiranno con 3 canzoni della storia di Castrocaro.
Hai parlato della giuria. Da chi sarà composta?
La giuria sarà una sorpresa. Posso dire solo che la presidente di giuria è Gigliola Cinquetti, una donna dotata di grande carriera e fascino. Ha una verve comunicativa straordinaria ma è anche capace di sottolineare le differenze. Sarà una presidente molto stimolante per i concorrenti.
Saranno una sorpresa anche gli ospiti?
Ci sarà Nek, che è uno dei grandi personaggi lanciati da Castrocaro. Forse ci sarà anche una sorpresa finale che sta maturando in queste ore. Vedremo.
Sarà tutto una sorpresa.. (ridiamo, ndr)
E’ tutto una sorpresa. Anche la vita è una sorpresa e quindi Castrocaro, come la vita, è una grande sorpresa (ride, ndr).
Il mondo dello spettacolo, ormai, è pieno di concorsi e trasmissioni che danno spazio ai giovani di talenti. E’ ancora utile un concorso come Castrocaro?
Secondo me si. Tutt’ora rimane una grande vetrina per i concorrenti, che negli ultimi anni ha riacquisito una grande dimensione che rende importante questa vetrina come era una volta. Con la differenza che, una volta, c’era l’accesso diretto a Sanremo mentre adesso non è più così. Castrocaro rimane comunque una grande opportunità per i concorrenti per confrontarsi e mettersi in gioco. Poi, chissà, speriamo che Castrocaro possa portare fortuna ad i nostri talenti.
Il passaggio da Castrocaro a Sanremo è stato sempre breve. Lo sarà anche per te quest’anno?
No, no, no. Non è più breve (ride, ndr). Sento parlare di altri professionisti. Sanremo è un traguardo importantissimo ma bisognerebbe avere il tempo per lavorarci ed io ho già tanti impegni. Vediamo quello che succede ma credo che Sanremo sarà territorio di altri professionisti.
L’obiettivo negli ascolti è quello di bissare il successo dello scorso anno?
Dipende, perché in un anno la televisione è cambiata radicalmente e gli ascolti di tutti i programmi sono scesi di 4-5 punti di share. L’anno scorso abbiamo fatto intorno al 19% che era un (quasi) ottimo risultato. Cercheremo di avvicinarci a questo ascolto, ma già un 15% sarebbe un risultato eccellente.
Hai detto che gli ascolti di tutti i programmi sono scesi di 4-5 punti di share. Questo non è successo con I soliti ignoti…
Ha fatto un successo strepitoso che speriamo di ribadire.. anche se non è semplice. Ce la metteremo tutta e stiamo lavorando per far crescere e migliorare quella già ottima trasmissione.
Tornerà anche la versione in prime time?
No. Gli speciali ci potrebbero essere ma saranno una tantum. Lo speciale ha senso se è speciale, non se è rituale. Quando ci saranno delle occasioni particolari sarà bello divertirsi con delle versioni, appunto, speciali.
Ho letto che a fine mese sarai il protagonista di una nuova puntata zero su Rai 1. Ce ne puoi parlare?
Entro la fine del mese dovremmo sperimentare un gioco nuovo molto divertente e molto coinvolgente che riguarda le famiglie italiane.