Europa 7, che doveva esordire domani, dopo che il governo ha messo fine in modo fantasioso alla questione delle frequenze (invece di dare all’emittente quella di Rete 4, che gli spettava di diritto gli ha assegnato una della Rai) che andava avanti dal 1999 (finita con un risarcimento di 1 milione di euro), non partirà. A rivelarlo è Francesco Di Stefano, patron del canale che dice (fonte Radio 24):
Il primo luglio non trasmettiamo. Non possiamo fare una rete locale, che non è trasmette su Bologna, su Milano,su Torino,su Napoli, su Catania. E abbastanza ridicola. Se ci mettessimo a fare una rete in questo momento falliremmo in sei mesi.
Di Stefano spiega chiaramente e tecnicamente quale è il problema per non apparire incontentabile:
Noi dal 99 abbiamo diritto a tre canali, l’unico modo per avere una rete nazionale in analogico (Raiuno ne usa dieci) Ora si pretende che noi, con una sola frequenza messa a disposizione, facciamo una rete nazionale. E una cosa impossibile tecnicamente. La stessa Rai dice che nella ricanalizzazione EFEG sono interessati 14 milioni di utenti. Noi, con un solo canale, dopo aver fatto una verifica, non dovremmo superare 10-12 milioni di utenti: uno perché si può accendere un solo ripetitore, perché se ne accendi un altro questo interferisce; due perché la rai usando dieci frequenze di cui tre in prima banda non ci permetterà mai di raggiungere gli utenti in prima banda.
E’ ovvio che se la situazione non si sblocca gli inserzionisti non saranno mai interessati ad investire su un canale nazionale che non ha il bacino d’utenza di Rai, Mediaset (e La7). Ciò comporta che Europa 7 non potrebbe proporre dei programmi che facciano concorrenza ai due grandi poli, non potrebbe sperimentare e offrire novità in un panorama televisivo, come quello italiano, sempre più povero di idee.
La conclusione di Di Stefano è abbastanza significativa:
Se partiamo a queste condizioni è sicuro che falliamo e quindi facciamo finalmente felici e contenti gli amici di Mediaset.
c’è scritta una stupidaggine.
Europa7 ha diritto alle frequenze, non a quelle di Rete4.
Il piano frequenze non è attivo, non c’è corrispondenza tra le due cose.