Il direttore del Tg5, Clemente J. Mimun, è in vena di confidenze e, in attesa di pubblicare un ipotetico libro di memorie, ha raccontato particolari aneddoti riguardanti il suo operato come giornalista e direttore di telegiornali importanti, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
Sassolini da togliere da una scarpa, rapporti con colleghi e politici, sono alla base delle dichiarazioni fatte dal giornalista. Come ex direttore del Tg1, Mimun fa un ritratto, a tutto tondo, delle celebre anchorwoman Lilli Gruber:
Lilli Gruber. Indubbiamente brava. Mi è simpatica perché è una belva e non fa niente per nasconderlo. La portai io al Tg1. Mi chiamò al tempo della nomina di Bruno Vespa alla direzione. Non ci avevo mai preso nemmeno un caffè prima. A Vespa l’idea piacque. Lilli lo ricompensò dopo, capeggiando la rivolta al Tg1 contro di lui. Ricordo con divertimento, durante l’ultimo conflitto iracheno, cosa disse di colleghi e colleghe inviati, li massacrò. Con meno divertimento ricordo quando definì “resistenza” quella irachena e “mercenari” i poveri Quattrocchi e compagni. Protestarono tanti, anche da sinistra. Quando tornò da Baghdad trovò un mio mazzo di fiori, finì in diretta a “Domenica in” con standing ovation. Le chiesero: qual è stata la prima cosa che ha fatto? Rispose: riabbracciare mio marito. Però aveva trascorso con lui, che è un collega, tutto il periodo. Lilli ha l’istinto del giornalismo e insieme della scena.
Parole che faranno discutere, quelle di Mimun che, però, rilascia anche qualche giudizio in positivo. Inizia, elogiando Vincenzo Mollica:
Gli proposi prima una vicedirezione al Tg2 e poi al Tg1. Rifiutò sempre: “Ti prego, preferisco fare ciò che faccio”. Unico in tutta la Rai. Scoprii che guadagnava una miseria rispetto ad altri colleghi. Lo nominai caporedattore.
Mimun tesse anche le lodi di una serie di colleghi, da lui lanciati, dei quali fa nome e cognome:
Penso a Stefano Campagna, Valentina Bisti, Luigi Monfredi. Alla grande capacità di Claudio Fico. Ho avuto feeling professionale con Riccardo Colzi, ora tornato al Tg3 di Bianca Berlinguer. Gente che lavora. Non divi.
Tanti complimenti, prima di ritornare a rilasciare affermazioni al vetriolo, questa volte indirizzate al giornalista del Tg1, Francesco Giorgino:
Se guardo Francesco Giorgino, mi chiedo se ci sia un suo gesto privo di un calcolo. Dirigevo il Tg2, lui era a Sanremo per un Dopofestival. Mi vide e mi salutò in diretta: ecco Mimun, un grande direttore, speriamo venga presto da noi… Mi vergognai per lui. Poi, quando ero al timone del Tg1, lui che era sempre stato di centrodestra, in un momento politicamente complicato, in un’intervista prese le distanze da Berlusconi e attaccò la mia gestione. Non ebbi dubbi: io lo avevo portato all’edizione delle 20 e io di lì lo tolsi. Parliamo di una persona che ha scritto un manuale di giornalismo e non ha messo in copertina una foto di McLuhan. Ma di se stesso.
Dal rapporto conflittuale con Giulio Borrelli, Clemente J. Mimun rivela un episodio che gli ha lasciato l’amaro in bocca:
Da direttore conquistai personalmente un’intervista a Bush nel 2002. La passai a lui come corrispondente. Sono stato uno sciocco.
Mimun, inoltre, termina la sua serie di confidenze con un curioso aneddoto, riguardo un personaggio insospettabile, che ha scelto ora, tutt’altra strada:
Al Tg2 chiedo l’elenco dei precari per assumerne uno bravo. Trovo il nome di Enrico Lucci, già bravissima Iena. Gli propongo un’assunzione dicendogli: tu adesso hai la fama e un po’ di soldi, ma chissà quanto dura, io ti posso garantire meno riflettori però un contratto a vita. Lui non se la sente di accettare, poi mi chiede: “Clemente, per favore, facciamo che non sono mai venuto qui, altrimenti mi tolgono dall’elenco dei precari Rai…”. Fantastico, sincero, autentico.
Lilli Gruber brava? Ma non prendiamoci in giro per favore? Se non avesse l’auricolare con una persona che le dice il tutto da chiedere annasperebbe non so nemmeno io quanto Toglietele l’auricolare e poi vediamo quanta strada fa!!! Chi se ne occupa?????
Ma quale belva, Mimun non farmi ridere. Facciamola fare la trasmissione che conduceva AMBRA ANGIOLINI GRAZIE