Dopo la manifestazione di ieri a Roma per la libertà di stampa, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, da Saint Vincent, lancia una nuova provocatoria proposta in nome della trasparenza: le trasmissioni Rai dovrebbero indicare a inizio trasmissione i costi e il guadagno dei giornalisti:
Non mi piace la censura. Ma mi piacerebbe che in ogni trasmissione televisiva Rai ci fosse il costo della trasmissione, il compenso all’autore e il compenso ai giornalisti.
Non solo: oltre ai compensi, in Rai dovrebbero segnalare lo share della settimana prima, il numero di querele ricevute e l’esito dei giudizi. Questo, perché è giusto che la gente sappia e perché:
Continuiamo a pagare noi i costi del risarcimento e questo non è giusto. Dobbiamo introdurre il principio della trasparenza come il “Mastro Lindo” dell’ipocrisia. Io non permetto che un giornalista mi accusi di appartenere alla ‘casta’ se poi guadagna dieci volte il mio stipendio. Tutto questo è imbarbarimento del Paese.
Durante la trasmissione radiofonica Il Brunetta della domenica, in onda su Rtl 102.5, il ministro spiega che non partecipa ad Annozero, perché c’è Vauro (fonte Corriere.it):
Io non vado ospite nella trasmissione di Santoro perché Santoro ha un vignettista che è razzista, che più volte ha proposto vignette assolutamente inaccettabili. L’ho detto anche a Santoro, `da te non vengo finche´ avrai quel vignettista.