Questa mattina a Roma è stato presentato in anteprima mondiale Moonshot: The Flight of Apollo 11, il film tv diretto da Richard Dale, con Daniel Lapaine (di cui potete leggere la recensione in anteprima e vedere le foto su Serietivu), che racconta l’allunaggio avvenuto il 20 luglio 1969.
Dopo la proiezione è stata la volta della conferenza stampa, in cui è stato lasciato tutto lo spazio ai giornalisti di porre delle domande al regista e all’attore e al primo ospite d’onore del Romafictionfest 2009, il secondo astronauta a mettere un piede sulla luna, Buzz Aldrin.
Ecco cosa è stato detto dai protagonisti:
Buzz Aldrin ha ribadito, ciò che viene detto inizialmente nel film, ovvero che alcuni fatti sono reali, ma che la storia narrata non è la ricostruzione fedele di ciò che è accaduto:
Io non ho fatto parte del gruppo di consulenza, quindi no. Io sono qui per celebrare l’evento … Il film racconta la storia di due persone che fanno l’allunaggio … Il film è sceneggiato molto bene, ma io l’avrei scritto in maniera differente, ad esempio avrei detto che sono stato molto fortunato …. Tutte le tessere del puzzle sono andate al loro posto …. Mio padre non ha mai contestato la Casa Bianca perché Buzz fosse il primo uomo a mettere il piede sulla luna … la nostra è stata una missione fatta come un team.”
Dice Dale:
Noi abbiarmo realizzato il film con cura. All’inizio del film viene detto che alcuni fatti non sono reali. Neil e Buzz hanno realizzato un sogno che oltre cento milioni di americani avevano. Noi abbiamo provato a portare attraverso il film anche voi sulla Luna per farvi provare l’emozione che hanno provato loro.
A proposito di cosa ha provato Aldrin il 20 luglio 1969:
Mi ricordo come è andata quel giorno e ciò che abbiamo provato lungo tutto il percorso, dall’attenzione alle aspettative, ma come faccio a comunicare cosa si prova. Noi eravamo dei piloti non dei comunicatori … il risultato non è stato solo bello, è stato magnifico per quello che siamo riusciti a compiere … La Luna è un luogo senza tempo. Sono stato travolto da questa atmosfera surreale, ma che era reale.
Sui dubbi che l’allunaggio sia stato tutta una montatura il regista dice:
La gente pensa che sia falsa perché è incredibile pensare che in 10 anni l’uomo sia riuscito a mandare qualcuno sulla Luna. E’ incredibile, ma ce l’abbiamo fatta.
Lapaine, commentando la scena in cui viene utilizzata una penna per risolvere un problema, che avrebbe potuto far fallire il rientro dell’Apollo 11 ha detto:
La scena della penna è una delle cose che rendono storie come queste umane!
Buzz Aldrin ha è escluso la possibilità che ci siano altre forme di vita su altri pianeti (“Non ci sono, a meno che non ci siano dei creduloni”) e del futuro dell’uomo nello spazio esclude che gli americani tornino sulla Luna:
Abbiamo risorse limitate. Dopo L’incidente del Columbia abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso. E’ vero tornare può insegnarci come andare da un’altra parte, ma perché tornare per fare quello che abbiamo fatto? Non non concorriamo per qualcosa che abbiamo già compiuto, noi possiamo aiutare altri Paesi (Russia e Cina) ad andarci o mandarci dei robot se ci serve qualcosa. Andare ora è costoso, serve un ritorno economico. Noi dobbiamo pensare a fare qualcosa di diverso, tornando ad avere la filosofia del ritmo nelle scadenze degli avvenimenti.
Sull’argomento il regista ha aggiunto:
Oggi si può lavorare a lungo tempo, non c’è una corsa da vincere, c’è la possibilità di una collaborazione internazionale.