Il Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica affinché si apra un’indagine sul televoto di Sanremo, per verificare se ci siano operazioni di voto atte a favorire un artista a discapito di un altro e intanto chiede di bloccare da subito il sistema del televoto.
La motivazione di tale scelta è dovuta al servizio mandato in onda da Striscia la notizia (dopo il salto il video), in cui si denunciavano acquisti di voti attraverso appositi call center.
Dice il presidente del Codacons Carlo Rienzi:
Sono anni che contestiamo il sistema del televoto, specie se legato a manifestazioni come il Festival di Sanremo dietro il quale si celano gli interessi milionari delle case. Alterare i risultati delle classifiche “dopando” il televoto danneggia prima di tutto i telespettatori, che da casa in buona fede spendono soldi per votare il proprio artista preferito, e rappresenta poi una violazione delle regole sui giochi a premio, che escludono categoricamente la possibilità di interventi esterni atti ad alterare l’individuazione dei vincitori. Va bene se un paese intero si unisce per votare e far vincere un proprio cittadino, ma è inaccettabile l’ipotesi di veri e propri investimenti sul televoto che garantirebbero, in caso di vittoria, un più alto ritorno economico in termini di pubblicità, vendite di dischi, passaggi radiofonici ecc.
Se vuoi leggere il nostro post di un anno fa riguardanti i nostri dubbi sul televoto CLICCA QUI.
“Abbiamo chiesto all’Agcom il blocco immediato del televoto per il Festival di Sanremo dato che, al momento, non sussistono le garanzie necessarie per la tutela dei consumatori. Secondo indiscrezioni, è possibile infatti che si possa verificare una compravendita di televoti da parte di case discografiche, gruppi organizzati o dagli stessi artisti. Annullando totalmente la valenza del televoto espresso dal singolo spettatore. In questo modo il televoto diventa solo un meccanismo inutile e dispendioso per il consumatore. Finché non sarà fatta chiarezza, il televoto deve essere sospeso. Chiediamo infine alla Guardia di Finanza di verificare e chiarire quali siano i costi reali del televoto, mai trasparenti e definiti”.
L’Adoc ha inoltre chiesto all’Agcom la stesura di un regolamento unico per tutti i programmi che utilizzano tale sistema di voto.
“L’Italia è uno dei Paesi dove il televoto ancora non è stato regolamentato chiediamo il blocco totale dell’utilizzo di tale sistema, fino a quando il regolamento non verrà redatto e approvato. Chiediamo inoltre che venga imposto un limite ai voti esprimibili per sessione, come in Inghilterra dove il massimo è di tre voti; il divieto di televoto di massa da parte di gruppi organizzati, in grado di vanificare il voto espresso dal singolo consumatore e l’indicazione del numero totale di televoti espressi alla fine di ogni sessione, e non solo la percentuale come avviene ora. Infine deve essere previsto un sistema efficace di controllo del meccanismo, a cui possano partecipare anche le Associazioni dei consumatori.”
vedo encomiabile l’impegno delle associazioni dei consumatori per scoprire e sventare marachelle.
a patto che non si risolva il tutto nel semplice partecipare dimenticandone lo scopo così bellicosamente dichairato.
@ adoc:
Grazie per la specifica! Fateci sapere se ci saranno sviluppi!
E infatti, Anna Chiara, concorrente del Grande Fratello, in diretta si è lasciata scappare “papà fermati, ma quanti soldi stai spendendo!”
Poi… nessuno è senza macchia. Anche striscia la notizia si è cacciata in un tarocco. l’ ho scritto sul mio blog.
Un saluto a Shor!
L’Adoc si unisce alla protesta, basta alla farsa del televoto.
“Il televoto, per l’Adoc, va abolito in tutte le trasmissioni almeno fino ad una nuova regolamentazione del sistema, che sia più corretto, trasparente e verificabile dai telespettatori. La farsa durante la serata finale del Festival di Sanremo è l’ennesima prova delle debolezze di un sistema di voto che non garantisce la veridicità della partecipazione popolare. Siamo solidali con la protesta degli orchestrali e del pubblico dell’Ariston, il voto deve essere reso pubblico, per eliminare qualsiasi dubbio sulla sua regolarità. Si è verificata una profonda mancanza di correttezza e trasparenza nei confronti dei telespettatori, televotanti o meno. Vorremmo fosse fatta chiarezza in merito alla computazione dei voti ricevuti, al numero dei votanti e alla ripartizione dei voti tra i concorrenti: tutti aspetti su cui, finora, non è stata resa una corretta informazione e pubblicità. L’Adoc chiede che vi sia da parte della polizia postale e dell’Autorità delle comunicazioni la verifica della provenienza dei voti.”