L’ultima volta che sono andato al circo ha rappresentato per me una grande deusione, per vari motivi. Premetto che in generale non smanio per vedere questo tipo di spettacolo, anche se apprezzo certi tipi di esibizioni live.
Mi piace vedere gli acrobati in azione, e in genere le peripezie fatte da persone atleticamente e artisticamente molto preparate; non mi piace vedere gli animali costretti a fare certe cose nella semi-inconsapevolezza.
Circo Massimo Show, in onda il mercoledì alle 21.05 su Rai 3 ci propone un distillato del circo, una sorta di enorme scrematura qualitativa da un punto di vista artistico che si porta tuttavia con sè l’atmosfera originaria, e con questo non voglio dire che sia necessariamente un male.
Condotto da Ainette Stephens e Stefano Orfei Nones, Circo Massimo Show è un programma dalla struttura piuttosto semplice.
Introdotti uno dopo l’altro dai conduttori che offrono un minimo di background e di presentazione, i vari artisti provenienti da tutto il mondo si avvicendano sul palco offrendoci le loro straordinarie esibizioni.
Circo Massimo Show è giunto quest’anno alla sua nona edizione, e propone sette puntate esclusive, ciascuna composta da 14 acts, in cui vedremo 150 tra i migliori artisti del panorama internazionale, fra solisti e troupes.
Tutte le discipline circensi sono “coperte”: nel cast sono infatti presenti trapezisti, giocolieri, acrobati, comici, addestratori di animali, e tutto il resto.
Alcuni dei numeri sono veramente sensazionali: vedremo, sul versante acrobatico, i Trampo Brothers, rappresentanti della scuola ucraina in versione Blues Brothers, i Trampo Funny e i Matrix con i loro salti in banchina.
E ancora il Trio Bokafi, dall’Ungheria, alla bascula, da Cuba i Los Febles alla barra russa e all’altalena, dalla Cina la troupe di Pujang e dal continente africano i Mama Africa con salti e contorsioni.
Vedremo giocolieri di fama internazionale, come il russo Krachinov che ci presenterà un numero con ben nove palline, la troupe ucraina dei Dragaliev, lo spagnolo Picasso, David Franconi con un numero comico di equilibrio dei piatti, e l’esordiente Willy Colombaioni.
E ancora numeri con animali e numeri di magia (Sarrasani e Simet) e ancora contorsionisti, saltimbanchi, e artisti che presentano numeri che trascendono il concetto classico di numero circense, come i barman acrobatici, il Football Freestyle, il Twirling.
Tutti numeri di qualità , come solo la televisione può ottenere, impedendo l’accesso a ciò che è noioso, obsoleto, o semplicemente non in grado di attirare in modo adeguato l’attenzione del punnlico.
Stefano Orfei ci racconta il mondo che vive dietro il tendone, fuori dalle scene, incantando il pubblico con un nutrito repertorio di aneddoti nati dalla sua grande esperienza di uomo di circo.
Finchè ci saranno gli animali di certo non lo guarderò.