Paolo Bonolis, dopo il successo ottenuto con la prima puntata di Chi ha incastrato Peter Pan (oltre 6 milioni di spettatori e lo share del 24,1%), spiega al Corriere della sera perché ha accettato di riproporre nuovamente il programma:
Peter Pan era importante per l’azienda, ho sentito le loro ragioni e del resto da parte mia c’erano i margini e le possibilità emotive di metterlo di nuovo in scena. Dire no per partito preso sarebbe stata solo una prova di forza.
Bonolis ammette che il timore di un sovraffollamento di bambini in tv (erano già in onda Ti lascio una canzone 4 e Io canto 2) l’aveva avuto:
… quando Mediaset me ne ha parlato ho detto che mi sembrava folle avere contemporaneamente tre trasmissioni con i bambini. La tv però non è mia e così ho pensato che noi siamo diversi da loro. Quei due programmi sono un programma. Da noi i bambini sono guardati nella loro specificità di essere bambini con le loro domande, i loro dubbi e perplessità , la loro meraviglia. E’ un programma piccolo, leggero, gentile e di assoluto disimpegno.
Bonolis parla anche della tv odierna e ribadisce il concetto di tv statica:
C’è poco ricambio nei conduttori, poca attenzione nel fare tv sia da parte dei dirigenti sia da parte degli interpreti: non hanno a cuore il prodotto, ma la posizione che occupano. Di conduttori nuovi c’è solo Facchinetti, nel vero senso della parola. Al di là del fatto che sia bravo o meno, c’è solo lui, non c’è gara, non c’è un parametro per dire se ce ne è uno più bravo … io sono correo, ma ho visto cose che avevo già visto, ho un sapore di déja vu. Certo, alcune trasmissioni si sono arricchite: penso a X Factor che era inato in un modo e ora ha scelto una scrittura più scenografica, più caleidoscopica, con un ritmo più agevole.
vorrey tanto entrare a chi ha incastrato piter pan spero ke mi accettate ho 8 annni